martedì 12 febbraio 2008

Fenomenologia di Lieve (e di un suo Maggiore)

Avrei voluto iniziare a scrivere su questo blog parlandovi di grandi uomini, di persone che abbiano fatto la differenza per idee, ideali, scoperte scientifice o quant'altro. Ma ahimè l'incipit dei miei scritti sarà dedicato a forme serpeggianti di nazismo, a forme di epurazione croniche dettate da pochezza mentale e di intolleranze verso idee e posizioni diverse.

Lo spunto parte da un blog presente nella rete, ma ovviamente il discorso investe uno spettro più ampio. Come a dire si parte dall'insignificante per arrivare al problema concreto. L'insignificante è il blog di proprietà-nazi di certa Lieve (per motivi di privacy non fornirò lindirizzo web). Pur essendo uno spazio costellato di ciarpame vario rende l'idea, in piccolo, di come possano formarsi certe mentalità settarie. Il blog più autorevole, invece, è quello di Beppe Grillo che, come il suo minore (quello di Lieve), passa alla censura i post che non sono allineati al suo pensiero.

Cos'è che lega i due Epuratori?

Lieve è l'esempio di censore incolto, cieco a qualsiasi forma di cultura e di attenzione alla democrazia di un qualsivoglia pensiero. E questo, in verità, può essere un'attenuante.
Ovviamente una persona provvista di ristrettezze cognitive e priva di "liberismo" filosofico potrebbe non essere considerata epuratrice, ma semplice bambina viziata che non sa gestire il suo primo approccio col mezzo tecnologico. Tagliare chi non si allinea fu prrerogativa dei più grandi e tristemente noti regimi comunisti, fascisti, bolscevici, nazisti, ecc.
E finchè tale taglio di democrazia provenga da insignificante fonte, poco importa.

Ma se anche questo lo fa Beppe Grillo? Cosa succede?

Su 3 o 4 quotidiani, nonchè settimanali noti al grande pubblico (cito ad esempio: Libero, il Manifesto, il Giornale, e credo Panorama - per non parlare di forum autorevoli presenti nella rete) leggo di epurazioni praticate dal comico Grillo su argomenti a lui non congeniali.
Un utente del suo blog, scrive su Libero, che avendo pubblicato un commento ad un post che parlava dell'intitolazione di una strada di Roma a Bettino Craxi e, avendo formulato un suo pensiero civile, composto e non offensivo nei confronti di alcuno, dopo 8 minuti constata che il suo commento è come per incanto SPARITO!!

Cosa pensare? Beppe Grillo non è persona incolta come la sopracitata Lieve.
Cosa lega il colto all'incolto? Perchè tutti e due tagliano? Qual'è il sottile filo rosso che li lega?

Sono forse i personaggi come Lieve i firmatari, nonché presenzialisti del "Vaffa Day" tenuti a battesimo da Grillo? Voglio sperare di no.

Voglio sperare che al di là delle idee, errate o giuste, vi sia uno spiraglio di democrazia sempre e comunque. E guai se ciò non fosse.

E' forse questo il "guasto" che pone Beppe Grillo quale persona non idonea a rappresentare.
Benchè certe sue intuizioni siano giuste e sacrosante (si pensi alle nuove forme di energia, a Skype, alla vicenda Parmalat, all'affaire Telecom) egli non potrà mai essere leader di un partito o di un movimento. Egli manipola il pensiero di ciascuno compiendo tagli alle idee e al dialogo "ostile" al suo.

Basta un niente per annullare qualsiasi buon proposito.
Non si è persone perbene per acclamazione settaria. Lo si è quando ciascuno, il rosso e il nero, possa riconoscere la probità di chi parla dal pulpito.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono convita che nel momento che una persona decide
di esporsi in pubblico con le proprie idee sotto
forma di qualsiasi mezzo di comunicazione, deve
anche prendere in considerazione che non tutti possono
essere d'accordo con le proprie opinioni e il fatto di
censurare come ha fatto Lieve e Beppe Grillo fa capire
che tali soggetti sono abituati alle pacche sulle spalle
e nel momento in cui si esprime un opinione e quindi, non
dice che va tutto bene, ecco qui che si arrabbiano ed invece
di affrontare “i problemi” tagliano il loro interlocutore
in modo che si possono circondare solo di loro ammiratori
consenzienti a tutto quello che dichiarano. Bell'esempio
di democrazia!!! A conclusione penso che tali persone non
sono in grado di poter avere un dibattito a meno che non
sia a loro favore……
Con tanta ammirazione per ciò che scrivi e per come scrivi.

Carrie

Anonimo ha detto...

Pagliaccio

Dreyfus ha detto...

La figura del pagliaccio o del clown mi porta sempre alla mente il romanzo di Stephen King "It".
In questo caso particolare, poi, mi viene in mente che nel romanzo il mostro cambiava camaleonticamente il proprio aspetto a seconda delle paure della vittima.

Ma qui non ci sono né mostri né vittime solo pensatori libertari e commentatori liberticidi.

Ma va bene così.
Viva la libertà di pensiero.

Anonimo ha detto...

Penso che chi ha scritto "pagliaccio" sia una persona che ha esaurito il suo pensiero, che non ha nulla da dire...Perchè, come al solito, dove non arrivano le ragioni, arrivano indubbiamente le offese nella logica di alcuni soggetti...Anche io ho avuto la sfortuna di incontrare nel web una certa Lieve (che Lieve non è x nulla), che tra l'altro conosco anche fuori dal virtuale...i suoi toni sono messianici rivolti per lo più ai suoi conigli consenzienti...Ella non indugia a tagliare e censurare coloro che la pensano diversamente, preferisce solo i "pacchettari" sulle sue spalle...Condivido in pieno il tuo post, Dreyfuss. Imparate gente, imparate...